MONTEPELOSO

Nel 1998 Fabio Chiarelotto, nato in Svizzera ma innamorato della Val di Cornia, ha acquistato la Tenuta Montepeloso da Willi e Doris Neukmon, che fino ad allora avevano gestito l’azienda facendola affermare per la qualità dei vini prodotti. Ma Fabio Chiarelotto aveva visto a Montepeloso del potenziale ancora inespresso. È così che si convince ad affiancare ai suoi studi storici sulla religione, l’attività di vitivinicoltore, iniziando questa avventura nella Maremma toscana alla ricerca della migliore interpretazione di un terroir di grande carattere e spiccata personalità.

Montepeloso, in provincia di Livorno, occupa un lembo di terra in cui si sono incrociate le civiltà etrusche e romane. I circa 14 ettari vitati dell’azienda, posti su terrazzamenti che variano dai 50 ai 200 metri sopra il livello del mare, sembrano quasi spuntare in mezzo alla macchia mediterranea e sono coltivati biologicamente, raccogliendo le uve in maniera selezionata e limitata.

Perseguendo l’obiettivo di creare vini di risonanza internazionale ma dal carattere tipicamente mediterraneo, le attività vitivinicole si avvalgono, dal 1999, della consulenza dell’enologo e agronomo Fabrizio Moltard.

Dal 2007, inoltre, Silvio Denz, importante proprietario di aziende vinicole francesi, è entrato in società a Montepeloso, apportando nuove sinergie e impulsi, e migliorando le infrastrutture contribuendo di fatto a un significativo potenziamento aziendale.

Nel clima perfetto di Suvereto, nella Maremma meridionale, Fabio Chiarelotto e Silvio Denz producono anno dopo anno vini rossi di assoluta classe: “Gabbro”, un cabernet sauvignon in purezza, “Nardo” con montepulciano, sangiovese e marselan, “Eneo” fatto con sangiovese, montepulciano, marselan e alicante e “A Quo” composto da uve: cabernet sauvignon, montepulciano, sangiovese, marselan e alicante. Ma anche un bianco, che in perfetto stile toscano mescola le varietà di malvasia, trebbiano, e claretta che portano leggerezza e freschezza, e il vermentino con il suo vigore.